spumante

Una guida per i consumatori meno esperti Quando ci si approccia all’acquisto di uno spumante i consumatori meno esperti si possono trovare di fronte ad una scelta non banale. “E’ meglio uno spumante dolce o secco?”; “Che cosa significa spumante brut?”; “Con piatti di pesce quale vino spumante si dovrebbe comprare al supermercato?”; “Spumante brut o dolce?”  Queste sono solamente alcune delle domande che si trovano in rete e non solo, alle quali si darà risposta nel seguente articolo.  Spumante dolce o secco. Come fare la scelta giusta? Per partire nell’analisi è necessario comprendere che i vini spumanti vengono differenziati dalla legge italiana ed europea in base al loro grado zuccherino, ovvero alla quantità di zuccheri aggiunti dopo la presa di spuma. Il grado zuccherino dello spumante si calcola in base ai grammi presenti in 1 litro di alcool. Il grado di dolcezza dello spumante dipende quindi dalla quantità di zuccheri presenti al suo interno. Come differenziare uno spumante? In generale si possono trovare tre grandi categorie: gli spumanti secchi, morbidi e dolci: Dosaggio zero o non dosato o brut nature: spumanti con tenore zuccherino inferiore a 3 grammi/litro. Si tratta, dunque, di vini spumanti “ultra secchi” perfetti per aperitivi e piatti di pesce Extra brut: spumanti con residuo zuccherino compreso tra 0 e 6 grammi al litro Brut: la tipologia più diffusa. Lo zucchero può oscillare tra 0 e 12 grammi/litro. A differenza dei precedenti si può notare che qui la forbice è più ampia.  Extra Dry: si passa...

Cosa si intende per vino spumante? Per riuscire a comprendere al meglio le tante sfumature linguistiche e concettuali esistenti all’interno del mondo degli spumanti e più in generale all’interno del mondo enologico, è necessario fare un po’ di chiarezza partendo dalla comprensione del termine “vino spumante“. Il vino spumante è il prodotto che si ottiene dalla prima o dalla seconda fermentazione alcolica di uve fresche, di mosto di uve, di vino, caratterizzato alla stappatura del recipiente da uno sviluppo di anidride carbonica proveniente esclusivamente dalla fermentazione. Per essere considerato tale la gradazione alcolica non deve essere inferiore a 8,5% vol. Classificazione degli spumanti La legge italiana ed europea classifica gli spumanti anche in base al loro residuo zuccherino, ovvero alla quantità di zuccheri aggiunti dopo la presa di spuma: dall’Extra Brut, ossia quando lo zucchero è compreso tra 3 e 6 grammi/litro, al Dolce, ossia quando lo zucchero è superiore ai 50 grammi/litro. Metodi di spumantizzazione La spumantizzazione, ossia la rifermentazione del vino, può avvenire principalmente attraverso tre differenti modalità: Metodo Classico o Metodo Champenoise (rifermentazione in bottiglia) Metodo Charmat o Metodo Martinotti (rifermentazione in autoclave) Metodo tradizionale sui lieviti (rifermentazione naturale in bottiglia). Che cos’è il Prosecco? Il Prosecco è uno spumante. Per comprendere se esiste o meno una differenza tra spumante e prosecco è fondamentale partire da questa definizione. Il grande successo ottenuto nel corso degli anni dal Prosecco è anche la causa per la quale i consumatori hanno spesso utilizzato questo termine in modalità non congrue. C’è infatti molta confusione circa la...

La denominazione Prosecco DOC DOC è l’acronimo di Denominazione di Origine Controllata e indica i vini prodotti con uve che provengono da una determinata zona, ben specifica e delimitata. La denominazione di origine controllata fa riferimento ad un disciplinare, nato nel 2009, che è la base del Prosecco DOC, e che definisce in maniera precisa le caratteristiche di questo vino o spumante. Zona di produzione  Il Prosecco può essere prodotto soltanto nel nord-est del nostro Paese. In particolare la produzione avviene nelle regioni del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, con l’esclusione delle province di Verona e Rovigo. La zona di produzione del Prosecco DOC comprende quindi le province di Belluno, Gorizia, Padova, Pordenone, Treviso, Trieste, Udine, Venezia e Vicenza. L’uva del Prosecco   Il Disciplinare impone che il Prosecco debba essere ottenuto da uve provenienti da vigneti costituiti dal vitigno Glera, in quantità pari ad almeno l’85%. Per il restante 15% si possono usare i seguenti vitigni: Verdiso, Bianchetta Trevigiana, Perera, Glera lunga, Chardonnay, Pinot bianco, Pinot grigio e Pinot nero (vinificato in bianco). Rocca dei Forti Prosecco DOC Brut  Il Rocca dei Forti Prosecco DOC Brut è un vino spumante metodo charmat a temperatura controllata che nasce dall’elaborazione di vini bianchi ottenuti dalla vinificazione di uve provenienti dalle zone a denominazione di origine controllata. Dal color paglierino pallido e lucente alla vista, si apre all’olfatto con fragranti note di pera e biancospino. In bocca è carezzevole, con un perfetto equilibrio tra freschezza e morbidezza. Dal profumo fruttato e intenso, il suo gusto è armonico e...

Spumante dolce: cosa significa Lo spumante viene definito dolce in base alla quantità di zucchero presente al suo interno. Nello spumante dolce, infatti, il residuo zuccherino deve essere necessariamente superiore ai 50 grammi per litro. Nel vino spumante Rocca dei Forti Rosso Dolce la quantità di zuccheri si attesta tra i 51 ed i 67 grammi di zucchero per litri. Il vino spumante Rosso Dolce Il vino spumante Rosso Dolce nasce da un’accurata elaborazione a temperatura controllata di vini e mosti rossi di origine comunitaria. Il Rocca dei Forti Rosso Dolce è uno spumante deciso, intenso, di color rubino brillante e dal profumo avvolgente. Viene prodotto rigorosamente in Italia attraverso il Metodo Charmat a temperatura controllata. Rocca dei Forti Rosso Dolce: le caratteristiche organolettiche Dal colore rosso acceso, il suo profumo intenso di frutta rossa richiama note di ribes e lamponi. Dal gusto dolce, armonico ed equilibrato, il suo perlage è fine e persistente. Le sue caratteristiche lo rendono perfetto per abbinamenti prelibati, soprattutto con i dolci. Rocca dei Forti Rosso Dolce: abbinamenti Si serve fresco alla temperatura di 4-6 °C, è ideale con formaggi, crostate ai frutti di bosco o more, dolci al cucchiaio e al cioccolato o pietanze accostate a marmellate ai frutti rossi in generale. Rocca dei Forti propone di abbinare il suo vino spumante Rosso Dolce con: Una deliziosa crostata di pesche Un avvolgente cremoso al cioccolato.

Il Metodo Charmat o Metodo Martinotti è una tecnica di produzione dei vini spumanti che si differenzia da quella usata nel Metodo Classico o Metodo Champenoise. La differenza principale è che il processo di rifermentazione, ossia colui che determina l’acquisizione dell’effervescenza del prodotto e lo sviluppo della CO2 disciolta all’interno del prodotto stesso, nel Metodo Charmat avviene all’interno di contenitori a tenuta stagna chiamati autoclavi. Nel Metodo Classico, invece, avviene una rifermentazione in bottiglia. Metodo Charmat Il Metodo Charmat è un processo di produzione di spumante che nasce nel 1895 da un’idea di Federico Martinotti, direttore dell’Istituto Sperimentale per l’Enologia di Asti. Nel 1910, però, fu Eugene Charmat a brevettare il metodo di spumantizzazione elaborato da Martinotti.  Per produrre uno spumante con il Metodo Charmat si può partire da una cuvée di vini base. Dopo il normale processo di fermentazione questi vini subiscono una seconda fermentazione nella quale vengono aggiunti lieviti e zuccheri. Durante questa fase i lieviti consumano gli zuccheri e li trasformano in alcool e anidride carbonica, dando vita alle caratteristiche bollicine. Quando il periodo di permanenza sui lieviti si allunga oltre i 9 mesi si parla di Metodo Charmat Lungo.  Le fasi del metodo Charmat  La maggior parte delle fasi della spumantizzazione con il metodo Charmat avvengono in condizioni isobariche, per non disperdere l’anidride carbonica sviluppatasi durante i processi di fermentazione. La sequenza dettagliata per produrre uno spumante Metodo Charmat è la seguente: Assemblaggio dei vini base; Aggiunta di zuccheri e lieviti selezionati; Presa di spuma; Travaso e filtrazione in condizioni isobariche;...