spumante

Spumante dolce: cosa significa Lo spumante viene definito dolce in base alla quantità di zucchero presente al suo interno. Nello spumante dolce, infatti, il residuo zuccherino deve essere necessariamente superiore ai 50 grammi per litro. Nel vino spumante Rocca dei Forti Rosso Dolce la quantità di zuccheri si attesta tra i 51 ed i 67 grammi di zucchero per litri. Il vino spumante Rosso Dolce Il vino spumante Rosso Dolce nasce da un’accurata elaborazione a temperatura controllata di vini e mosti rossi di origine comunitaria. Il Rocca dei Forti Rosso Dolce è uno spumante deciso, intenso, di color rubino brillante e dal profumo avvolgente. Viene prodotto rigorosamente in Italia attraverso il Metodo Charmat a temperatura controllata. Rocca dei Forti Rosso Dolce: le caratteristiche organolettiche Dal colore rosso acceso, il suo profumo intenso di frutta rossa richiama note di ribes e lamponi. Dal gusto dolce, armonico ed equilibrato, il suo perlage è fine e persistente. Le sue caratteristiche lo rendono perfetto per abbinamenti prelibati, soprattutto con i dolci. Rocca dei Forti Rosso Dolce: abbinamenti Si serve fresco alla temperatura di 4-6 °C, è ideale con formaggi, crostate ai frutti di bosco o more, dolci al cucchiaio e al cioccolato o pietanze accostate a marmellate ai frutti rossi in generale. Rocca dei Forti propone di abbinare il suo vino spumante Rosso Dolce con: Una deliziosa crostata di pesche Un avvolgente cremoso al cioccolato.

Il Metodo Charmat o Metodo Martinotti è una tecnica di produzione dei vini spumanti che si differenzia da quella usata nel Metodo Classico o Metodo Champenoise. La differenza principale è che il processo di rifermentazione, ossia colui che determina l’acquisizione dell’effervescenza del prodotto e lo sviluppo della CO2 disciolta all’interno del prodotto stesso, nel Metodo Charmat avviene all’interno di contenitori a tenuta stagna chiamati autoclavi. Nel Metodo Classico, invece, avviene una rifermentazione in bottiglia. Metodo Charmat Il Metodo Charmat è un processo di produzione di spumante che nasce nel 1895 da un’idea di Federico Martinotti, direttore dell’Istituto Sperimentale per l’Enologia di Asti. Nel 1910, però, fu Eugene Charmat a brevettare il metodo di spumantizzazione elaborato da Martinotti.  Per produrre uno spumante con il Metodo Charmat si può partire da una cuvée di vini base. Dopo il normale processo di fermentazione questi vini subiscono una seconda fermentazione nella quale vengono aggiunti lieviti e zuccheri. Durante questa fase i lieviti consumano gli zuccheri e li trasformano in alcool e anidride carbonica, dando vita alle caratteristiche bollicine. Quando il periodo di permanenza sui lieviti si allunga oltre i 9 mesi si parla di Metodo Charmat Lungo.  Le fasi del metodo Charmat  La maggior parte delle fasi della spumantizzazione con il metodo Charmat avvengono in condizioni isobariche, per non disperdere l’anidride carbonica sviluppatasi durante i processi di fermentazione. La sequenza dettagliata per produrre uno spumante Metodo Charmat è la seguente: Assemblaggio dei vini base; Aggiunta di zuccheri e lieviti selezionati; Presa di spuma; Travaso e filtrazione in condizioni isobariche;...